Kot - Lammidia
Il kott rimane un vino perfettamente equilibrato tra la dolcezza e l’acidità, capace di abbinarsi ai più svariati piatti dolci o semplicemente essere degustato a fine cena.
Tipologia: Vino dolce.
Vitigno: Uve rosse.
Gradazione alcolica: 15%.
Affinamento: 12 mesi in botti di castagno.
Contiene solfiti
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Kot - Lammidia
Il kott è un vino dolce fine ed elegante ottenuto da uve di rosse fatto con il tradizionale stile di produzione del vino cotto. Dopo la vendemmia, le uve vengono pigiadiraspate e lasciate una notte a contatto con le bucce. Il giorno dopo, metà mosto viene pressato e fatto cuocere fino a una riduzione di circa il 15% della quantità iniziale, mentre l’altra parte di mosto si fa fermentare normalmente e si ottiene il rosato. I due prodotti vengono rimessi insieme all’interno di una botte di castagno dove affinano per un anno. Il kott rimane un vino perfettamente equilibrato tra la dolcezza e l’acidità, capace di abbinarsi ai più svariati piatti dolci o semplicemente essere degustato a fine cena.
Servizio
Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 12/14° in bicchieri Tulipano. Vino daberis subito ma lasciato in cantina qualche anno può regalare grandi emozioni.
Abbinamento
Rigorosamente a fine pasto, è perfetto accompagnamento di formaggi erborinati o molto stagionati e foie gras. Ottimo anche su dolci di ricotta e pasticceria secca.
La cantina: Lammidia
Dietro Lammidia troviamo il duo costituito da Davide Gentile e Marco Giuliani, amici dai tempi dell’asilo. Cresciuti insieme, prendono strade diverse per poi ritrovarsi all’università e, da lì, iniziano il loro percorso nel mondo del vino. Inizialmente partecipano a fiere e degustazioni, poi frequentano le cantine dei vignaioli naturali, dove osservano il loro modo di vedere la vita e il loro rapporto con la natura, e capiscono che è possibile vivere diversamente rispetto a come avevamo pensato fino ad allora. Decidono allora di abbandonare i loro rispettivi impegni per provare a fare il loro vino, senza nessun prodotto chimico in vigna e in cantina, niente filtrazioni, niente chiarifiche, niente solforosa, insomma: uva e basta. Recuperano un garage di una vecchia cascina della nonna a Villa Celiera a 700 m sulle colline pescaresi, immersa nella natura incontaminata, e due vigne da mezz’ettaro in affitto a Pescara, dove c’è prevalentemente Montepulciano, e senza affidarsi a nessun agronomo, enologo o tecnico esterno, incominciano a sperimentare cose nuove. La prima vinificazione è del 2010, e si rivela sfortunata, tantè che si racconta che la nonna Antonia fece partire la prima fermentazione togliendo il malocchio o l'ammidia, da cui il nome la cantina. Dopo studi, confronto con altri vignaioli, prove, esperimenti, e tanti errori li hanno portato ai risultati attuali e a un percorso di miglioramento continuo. Le vinificazioni avvengono in contenitori in cemento, ideati, disegnati e costruiti da Davide e Marco per poter gestire i diversi processi, e gli per affinamenti si usano anfore di terracotta, qualche contenitore in acciaio e in vetroresina. In circa 10 anni sono stati prodotti circa una sessantina di etichette e su quasi tutte svetta l'impronta della mano che è diventata l'immagine identificativa dell'azienda, che rappresenta i vini fatti dall'uomo, sporcandosi le mani in vigna e senza aiuti tecnologici.
Scheda tecnica
- Produttore
- Lammidia
- Nazione
- Italia
- Denominazione
- Vino Rosso
- Vitigni
- Uve rosse
- Affinamento
- Affinamento in Botte
- Gradazione Alcolica
- 15%
- Stile del vino
- Corposo e intenso
- Dosaggio
- Dolce
- Filosofia
- Biodinamici
- Dimensione bottiglia
- Bottiglia Demi 0,375 L
- Allergeni
- Contiene solfiti
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