"Stella Retica" Valtellina Superiore Sassella DOCG 2019 - Ar.Pe.Pe

"Stella Retica" Valtellina Superiore Sassella DOCG  - Ar.Pe.Pe

Il "Stella Retica" Valtellina Sassella di Ar.Pe.Pe è un vino rosso prodotto utilizzando le uve di Nebbiolo (Chiavennasca), provenienti da vigneti posti su terrei calcarei e ciottolosi. L'affinamento avviene 2 anni in botte grande di rovere. Al naso profumi fini ed eleganti di frutti rossi e di fiori, con note di speziate. Al palato è fresco, sapido, avvolgente, con tannini setosi. Finale lunghissimo.

Servizio

Si consiglia di degustarlo  ad una temperatura di 18/20° in bicchieri gran ballon . Vino da bersi subito ma lasciato riposare in cantina per qualche anno può dare grandi sensazioni.

Abbinamenti

Il Sassella Riserva è vino che accompagna secondi di carni rosse, formaggi stagionati, da provare con la classica polenta taragna.

Cantina: Ar.Pe.pe.

Ar.pe.pe. è una una famiglia di viticoltori che da oltre 150 anni si dedica con passione alla coltivazione del Nebbiolo, chiamato in Valtellina Chiavennasca. La loro storia affonda le radici ai tempi dell’Unità d’Italia e porta avanti una tradizione che da sempre ha l’obiettivo di voler esaltare al massimo le potenzialità del Nebbiolo delle Alpi, in un terroir unico quale è la Valtellina. una valle racchiusa fra le Alpi Retiche e le Orobie, che beneficia di un microclima unico, dove I vigneti terrazzati sono riscaldati dal sole e baciati dai venti freschi del Nord. Il nome dell’azienda Ar.pe.pe, deriva da Arturo Pelizzatti Perego che nel 1984, forte dell’esperienza maturata nell’azienda del padre e del nonno, decise di dare vita a un nuovo progetto vitivinicoloche dove vi riversò il prezioso bagaglio di valori e conoscenze ereditato dalla sua famiglia, Oggi la cantina è guidata da Isabella ed Emanuele Pellizzati Perego, figli di Arturo, che gestiscono I 13 ettari di vigneti che sono situati nel cuore del Valtellina Superiore DOCG, distribuiti fra Sassella, Grumello e Inferno. Le lavorazioni vengono eseguite manualmente e durante la vendemmia l’uva viene trasportata a spalla, in piccole ceste, lungo i sentieri che si inerpicano sulle rupi. In cantina si cerca di far esprimere al meglio il Nebbiolo delle Alpi. Attraverso l’udo di tecniche tradizionali che vedono l’utilizzo di tini, botti grandi, vasche in acciaio o cemento e tanta, tanta, pazienza: quella che richiede il giusto tempo di attesa.