O... 2019 - Radikon

O... - Radikon

O... è un orange wine ottenuto da un blend di Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon. L'uva proviene da vigneti posti nell'areale attorno a Oslavia, zona famosa per la produzione degli orange wine. Dopo la raccolta  viene diraspata e posta in tini di rovere dove avviene la fermentazione spontanea con l'utilizzo dei soli lieviti indigeni a contatto con le bucce. Per tenere sempre immerse le bucce, durante la macerazione si eseguono 3-4 follature manuali al giorno. Alla fine della fermentazione alcolica i tini vengono colmati e chiusi e, il vino rimane a contatto con le bucce per 3/4 mesi. L’affinamento prosegue in botti di rovere da 25/35 hl per circa 40 mesi e, durante questo periodo si effettuano vari travasi, se sono neccessari. Nessuna chiarifica né filtrazione o utilizzo di solforosa in tutto il processo di vinificazione. Oslavje è un vino dal colore dorato leggermente ramato. Al  naso è complesso, persistente, con sentori di frutta, in particolare la mela e la frutta secca. Al palato è dal gusto ampio, minerale e  allo stesso tempo lievemente tannico ed elegante.

Servizio

Degustiamo Oslavje ad una temperatura di 12/14° in alici tulipano. Vino da bersi subito ma non disdegna di essere invecchiato. Ricordiamo che questo vino va servito alla stessa temperatura del vino rosso e non deve essere conservato in frigorifero.

Abbinamenti

Vino che si sposa perfettamente con le minestre e minestroni, con piatti di struttura, da provare con un pesce di coniglio alle erbe.

 La cantina: Radikon

Ci troviamo sull’altura di Oslavia, frazione di Gorizia, nel cuore del Collio, la Cantina Radikon è condotta dal 1980 da Stanislao, da sua moglie Suzana e dal figlio enologo Sasa. 12 sono gli ettari di vigneti ubicati nei dintorni della cantina, situati su declivi in forte pendenza, molto faticosi da lavorare, un terreno però perfetto per la coltivazione delle uve, perché costituito da argilla molto compatta e stratificazioni arenarie e marnose che in queste zone prende il nome di Ponka. Niente prodotti chimici in vigna, né anidride solforosa in cantina, dove si passa alla macerazione sulle bucce in tini di legno. E’ così che Stanislao Radikon cambia rotta uscendo da quello che dichiara il girone infernale di chi faceva un uso libertino della chimica in campagna. Stufo di un vino che non lo soddisfa più e che ritiene banale ed omologato a tutti gli altri, Stanislao si fa portatore di una filosofia produttiva che sostiene l'assoluta necessità di coltivare la terra con metodi tradizionali, senza inquinarla con prodotti chimici, ottenendo così vini sani. Ed il vino ottenuto è ricco di carattere e di personalità.