Nonno Mariano - Di Cato

Nono Mariano - Di Cato

L'etichetta recita" Ci sono annate singolari che vanno attese per essere ricordate. A mio padre, ai mie nonni, a tutti i contadini che lavorarono silenziosamente queste terre. Grazie!” Prodotto solo in annate particolari dalla selezione di uve provenienti dai nostri vigneti più datati nasce il nostro Nonno Mariano. I grappoli raccolti a manovengono diraspati e lasciati in macerazione fino al termine della fermentazione che avviene spontaneamente in modo lento grazie alle basse temperature di fine ottobre. Vengono eseguite follature manuali più volte al giorno e la svinatura avviene al termine della fermentazione. Non filtrato né chiarificato, il vino non subisce stabilizzazioni. Dopo 6 mesi di riposo in acciaio affina per un anno in botte di rovere Imbottigliato a febbraio riposa in cantina ancora per 12 mesi. Un vino dal color rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendenti al granato con l'invecchiamento, dai profumi di visciola, spezie, liquirizia e cacao, dal sapore pieno, asciutto e giustamente tannico! 

Servizio

Lo degustiamo ad una temperatura intorno ai 16/18°C in calici tulipano. Vino da bersi subito ma, lasciato qualche anno in cantina può regalare grandi emozioni.

Abbinamenti

Vino indicato con primi piatti, formaggi stagionati, da provare con una tartare di fassona.

Cantina: Di Cato

L'Azienda Agricola Di Cato si trova sulle colline di Vittorito, piccolo borgo dell'entroterra abruzzese noto sin dall'antichità per la produzione di vino, tra i parchi della Majella, Morrone e Sirente. Qui è nato il Montepulciano d’Abruzzo. E' una terra di grandi escursioni termiche, di terreni argillosi e calcarei che si alternano a terre nere e sassose, con altitudine media di 400 mt. s.l.m. Nel 2005 Di Cato Francesco, con il supporto della figlia Mariapaola. decide di trasformare l'amore per la terra e la passione per la coltivazione della vite, trasmessagli sin da bambino dal Nonno Mariano. Inizia a recuperare tutti i vigneti ereditati dai parenti, ripiantarli in parte e avviarli alla conversione biologica, perchè crede fermamente che è la qualità dell'uva a fare la qualità del vino: chi trasforma non può fare meglio di madre natura. Un ettaro di vigneto da cui si ottiene un Montepulciano e un Cerasuolo a cui si affianca una Malvasia. In vigna e in cantina vige il minimo intervento. Escluso l’uso di pesticidi o erbicidi, si lavora con taglia-erbe e zappa mentre per le concimazioni sovesci di leguminose di diverse specie. I trattamenti prevedono rame e zolfo soltanto se necessari in relazione alle situazioni climatiche. I Vini che ne derivano sono essenziali, genuini e naturali..