Yoleik - SETE

Yoleik - SETE

Yoleik di Sete è un vino bianco facile, dritto, con una buona profondità, per una bevuta fresca ed appagante. Due giorni di macerazione sulle bucce e 8 mesi di affinamento in acciaio sulle fecce fini. Le uve provengono da tre parcelle adiacenti impiantate tra gli anni ’50 e gli anni ’60 situate in località “Lago dei vignali” chiamata in dialetto locale: “Gliò Lago”, dove “gliò” sta per “il”. In questa zona c’è un piccolo lago che i contadini utilizzavano per irrigare le coltivazioni. YŌLEIK è una parola inventata che in un certo senso incarna un aspetto importante del progetto Sete, il collegamento tra la dimensione locale e quella globale, tra campagna-provincia e città. La prima parte (YŌ) si riferisce all’interiezione dello slang inglese americano “Yo” che alivello di suono ricorda l’articolo in dialetto privernese “gliò”, mentre la seconda (LEIK) è la trascrizione fonetica e della parola lago in inglese.

Servizio

Si consiglia di degustarlo ad una temperatura di 6/8° in calici tulipano. Vino da bersi subito ma lasciato qualche anno in cantina può regalare grandi emozioni.

Abbinamento

Ottimo con antipasti di pesce, paste ripiene, secondi di carni bianche, da provare con un piatto di cruditè di mare

Cantina: SETE

SETE vini naturali si trova a Priverno, piccolo paese in provincia di Latina, a ridosso dei Monti Lepini, a pochi chilometri dal parco nazionale del Circeo. Qui nella valle del fiume Amaseno troviamo allevamenti bufalini e i famosi broccoletti spadoni. In secondo piano, ci sono le vigne, che a causa della crisi economica sono state abbandonate o estirpate, ma rimangono piccole particelle di vecchie vigne ricche di biodiversità. Sete è un progetto agricolo, sociale e culturale nato nel 2013 da un idea di Emiliano e Arcangelo, due giovani amici, con lo scopo di salvare le poche vigne rimaste nella valle del fiume Amaseno, precisamente nel territorio dei comuni di Priverno, Roccagorga, Maenza e Sonnino. Emiliano e cercano di recuperare i vecchi vitigni e vinificano separatamente le uve di ogni singola particella di vigna. Le vigne sono coltivate in armonia con la natura in modo che i vini possano raccontare questi splendidi luoghi. Nei vigneti le lavorazioni sono manuali con nessun intervento chimico, e si fa uso solo di poltiglia bordolese e zolfo. In cantina, i mosti fermentano con i soli lieviti indigeni, e non ricevono alcuna aggiunta di anidride solforosa, in nessuna fase. Tutti i vini non vengono né chiarificati né filtrati. Tutti i vini SETE sono spremute d'uva da provare e riprovare.