“San Leto” 2019 - Daniele Ricci
Il "San Leto" è ottenuto da uve bianche che provengono esclusivamente da vigne vecchie che crescono su terreni composti di marne calcaree bianche e argillose. Vinificazione spontanea con 3 giorni di macerazione sulle bucce. Affina per 12 mesi in vasche di acciaio sulle fecce fini. Al naso il bouquet olfattivo è ricco, dove si riconoscono toni agrumati, sfumature minerali, tocchi fumè, e note di erbe officinali. In bocca è intenso, armonico, fresco e corposo, di lunga persistenza e ottima beva.
Regione: Piemonte
Vitigno: Timorasso
Gradazione alcolica: 14%.
Affinamento: 12 mesi in acciaio sulle fecce fini.
Contiene solfiti

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“San Leto” - Daniele Ricci
Il "San Leto" è ottenuto da uve bianche che provengono esclusivamente da vigne vecchie che crescono su terreni composti di marne calcaree bianche e argillose. Vinificazione spontanea con 3 giorni di macerazione sulle bucce. Affina per 12 mesi in vasche di acciaio sulle fecce fini. Viene imbottigliato senza chiarifiche nè filtrazioni, e prima di essere messo in commercio riposa almeno 24 mesi in bottiglia. “San Leto Etichetta Blu” è di colore giallo dorato. Al naso il bouquet olfattivo è ricco, dove si riconoscono toni agrumati, sfumature minerali, tocchi fumè, e note di erbe officinali. In bocca è intenso, armonico, fresco e corposo, di lunga persistenza e ottima beva.
Servizio
Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 10/12° in calici tulipano. Splendida evoluzione in bottiglia con un consumo ideale tra iqualche anno se ben conservato in una cantina fresca, umida e buia in posizione orizzontale.
Abbinamento
Per la sua complessità può accompagnare numerosi piatti e varie tipologie. Il suo apice lo raggiunge servito insieme ai crostacei, scampi e gamberi con pomodori freschi.
La cantina: Daniele Ricci
La cantina di Daniele Ricci si trova a Costa Vescovado nei Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria. La cascina fu acquistata dal nonno di Daniele nel 1929, dove impiantò 6 ettari di vigneti a Barbera, Croatina, Cortese e Timorasso, ma si dedicò principalmente ad allevare animali. La cantina vera e propria fu costruita negli anni ottanta dal padre, ma sfortunatamente in quegli anni, complici il contesto economico mutato e la competizione sempre maggiore con le altre zone vitivinicole del Piemonte, molti produttori iniziarono ad estirpare le vigne. Daniele e suo padre furono costretti ad integrare le proprie entrate con un altro impiego, e proprio per questo Daniele trovò lavoro come casellante lungo la Milano-Serravalle. La svolta della vita di Daniele la si deve a Walter Massa, che in poco più di 30 anni riesce nel miracolo di portare in auge quest’'uva "minore" destinata a scomparire. A questo punto, Daniele decide di lasciare il suo lavoro e di tornare alla sua cascina per dedicarsi alla famiglia, ma soprattutto per fare il suo vino, secondo un attenta lettura della gestione sia in vigna che in cantina. Converte le vigne in regime biologico, ma è in cantina dove può sperimentare di più. Lunghe macerazioni sulle bucce, fermentazioni spontanee, nessun controllo delle temperature, nessuna chiarifica né filtrazione, affinamenti in botti grandi di acacia o anfore, il tutto in un’ottica di non interventismo, in modo che non si rovini quello che la natura gli da. Da tutto questo nascono vini veramente interessanti, che parlano la lingua della massima eccellenza enologica. Bottiglie profonde e potenti, eleganti e minerali, dotate di un sorprendente potenziale di invecchiamento.
Scheda tecnica
- Produttore
- Daniele Ricci
- Nazione
- Italia
- Regione
- Piemonte
- Denominazione
- Colli Tortonesi Timorasso RiservaDOC
- Annata
- 2019
- Vitigni
- Timorasso
- Affinamento
- Affinamento in Acciaio
- Gradazione Alcolica
- 14%
- Stile del vino
- Di medio corpo e profumato
- Dosaggio
- Secco
- Filosofia
- Naturali
- Dimensione bottiglia
- Bottiglia 0,75 L
- Allergeni
- Contiene solfiti
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