Monte dei Frati 2022 - La Felce

Monte dei Frati - La Felce

Prodotto con uve Vermentino che provengono da un vigneto di 2 ettari coltivato in biologico. Dopo la pigiadiraspatura le uve subiscono una macerazione di 48 ore. La fermentazione è spontanea con lieviti indigeni in contenitori di acciaio da 25 hl. Finita la fermentazione il vino viene affinato sulle fecce per 3 mesi negli stessi contenitori di acciaio e dopo il travaso, affina un altro mese sulle fecce fini prima di essere imbottigliato. Il Monte dei Frati è un vino bianco dai profumi che ricordano il salmastro mediterraneo e il fruttato con una bocca polposa, sapida, dalla giusta morbidezza e di grande piacevolezza.

Servizio

Si consiglia di degustarlo ad una temperatura di 8/10°in bicchieri Tulipano. Vino da bersi subito ma, darà il meglio di se tra 2/3 anni.

Abbinamento

Il Monte dei Frati è un vino da abbinare a primi piatti con ragù di pesce e preparazioni elaborate di pesce, da provare con un branzino al sale.

Cantina: La Felce

L’azienda nasce ad Ortonovo, nella provincia di La spezia in Liguria, nel primo dopoguerra, per mano di Renato Marcesini. Si tratta di un’azienda agricola a conduzione familiare dedicata sin dal principio alla coltivazione di più colture: orticoltura, frutticoltura e viticoltura, unica pratica a non essere mai stata abbandonata. Sono infatti gli anni ‘60-70 a portare in auge la produzione di vino. È l’anno 1998 a vedere il cambio generazionale: il nonno Renato passa le redini al nipote Andrea, che, dopo gli studi di agraria, continua il lavoro di viticoltura e orticoltura iniziati dal nonno e fonda l’azienda sotto il nome La Felce. L’idea di viticoltura portata avanti da Andrea è quella legata a tecniche di agricoltura tradizionale, sia di coltivazione che nelle pratiche enologiche, cercando di far rivivere nei suoi vini le sensazioni e i sapori da lui assaggiati fin da bambino, nel metodo più naturale e rispettoso possibile, abbandonando quasi interamente la tecnologia per evitare di snaturare i suoi vini di tradizionalità. Negli anni aumenta la superficie vitata a 6 ettari di vite, insieme ad altri 2 tra olivi e orti dove produce anche zafferano. I terreni su cui si nutrono le viti, molte di età superiore ai 50 anni, sono principalmente sabbiosi. Il rispetto e la cura sono valori che Andrea non dimostra solo verso il suo sistema produttivo, ma in un senso più olistico: infatti dal 2020 partirà con un progetto di agricoltura sociale dove in alcune strutture per malati psichiatrici verranno piantate delle vigne, nelle quali Andrea farà terapia di recupero e inserimento al lavoro. Oggi, nell’attesa dell’inserimento del figlio in azienda, ha abbandonato la chimica sia in vigna che in cantina, nel rispetto di sé, della natura e di chi beve il suo vino. Lo scopo: far tornare il vino ad essere un alimento per tutti ed essere custode di storia e territorio.