Dissidente - San Donatino

Dissidente - San Donatino 

Se sei un amante dei vini che raccontano la vera essenza del territorio, Dissidente di San Donatino è un'esperienza che non puoi perdere. Questo vino rosso, autentica espressione della denominazione, nasce da un processo di vinificazione naturale che rispetta i ritmi della terra e delle uve. Il Dissidente è molto più di un semplice vino: è una storia di passione, tradizione e di un impegno profondo nel preservare l'autenticità dei sapori.La sua fermentazione spontanea in vasca di acciaio, senza l'aggiunta di lieviti selezionati, gli conferisce una purezza e una tipicità uniche. La macerazione sulle bucce per 4 mesi è un processo che arricchisce il vino di struttura e complessità, permettendo agli aromi e ai tannini di integrarsi in modo naturale e armonioso. Una volta completata la fermentazione e la macerazione, il vino affina in acciaio per circa 4 mesi, un periodo che permette al Dissidente di sviluppare una maggiore finezza, mantenendo al contempo la sua freschezza e il suo carattere distintivo. Infine, dopo un affinamento in bottiglia di 2 mesi, il vino è pronto per essere degustato, regalando un profilo equilibrato e una lunga persistenza al palato. Se cerchi un vino che ti parli davvero della terra da cui proviene, un vino che non teme di esprimere il suo carattere in modo diretto e sincero, il Dissidente di San Donatino è una scelta che ti sorprenderà ad ogni sorso. 

Servizio

Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 16/18° in calici tulipani. Vino quotidiano ma lasciato in cantina qualche anno a riposare potrà regalarvi grandi soprese.

Abbinamento

Perfetto in abbinamento ad antipasti di salumi, con primi piatti, carni rosse, ottimo con delle crespelle al radicchio.

La cantina: San Donatino

Situato a Castellina in Chianti, il podere San Donatino è stato acquistato nel 1971 dal famoso cantante e poeta francese Léo Ferré assieme a sua moglie Maria Christine Diaz, che vi si stabilirono con tutta la sua famiglia. Sin dall’inizio la famiglia Ferré si occupò del ripristino dei vigneti e dei 5000 ulivi. Ancora oggi la tenuta è a conduzione familiare, dove tutto è seguito in prima persona con amore ed esperienza. La cantina, curata prima da Giulio Gambelli e oggi da Federico Staderini, ha un’impostazione tradizionale: il segno del territorio e la differenza delle annate hanno l’assoluta prevalenza su qualunque forma di standardizzazione dei vini. le fermentazioni avvengono spontaneamente senza utilizzo di lieviti selezionati, le macerazioni sono prolungate e i vini restano “sur lie” per parecchi mesi. I vini base si affinano solo in acciaio mentre i cru invecchiano in legno.