ORANGE WINE
Gli Orange Wine sono vini diversi da tutti gli altri: non sono bianchi, né rossi, ma come dice il nome di colore aranciato, anche se il più delle volte sono di un bellissimo color ambrato luminoso. Il colore deriva dalla particolare tecnica di vinificazione , che è nata in Giorgia, culla del vino, più di 5000 anni fa. La tecnica consiste nel lasciare le uve bianche a contatto con le proprie bucce per un periodo che varia da pochi giorni a qualche mese a seconda della varietà dell’uva utilizzata, e sia la vinificazione che l’affinamento avvengono molto spesso nelle tipiche anfore di terracotta. Una vinificazione come si usa per i vini rossi, che serve per rendere il vino molto più complesso sia al naso che al palato, dove avremo note aromatiche piuttosto forti e d’impatto, con una sensazione tannica al palato, inusuale se si pensa che deriva va uve bianche. Il pioniere degli Orange Wine in Italia, è stato certamente Josko Gravner, che non soddisfatto della produzione dei suoi vini, decide di andare in Giorgia per imparare a fare il vino secondo le tradizioni locali, che consistono nel mettere a macerare il vino in grosse anfore di terracotta che rimangono sepolte nella terra per mesi o anni. Porta a casa un po' di quelle anfore e inizia a utilizzarle per produrre la Ribolla Gialla. Un vino, che farà nascere successivamente, il movimento degli Orange Wine in Italia. Oggi tra i migliori produttori di Orange Wine troviamo: Terpin, Radikon, Podversic, Vodopivec, per rimanere in Friuli, mentre nel resto di Italia ci sono: Dettori, La stoppa, Bajola, e molti altri. Per finire si consiglia di degustarli attorno ad una temperatura di 14/16°, e di aprire la bottiglia qualche tempo prima di metterla in tavola. Le possibilità di abbinamento sono ampie, si sposare con il pesce crudo, con cucina esotica, fino alle carni rosse e alla selvaggina. Insomma gli Orange Wine sono vini non per tutti i palati, alcuni li amano altri li odiano.