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Alto Adige
L’ Alto Adige vanta una tradizione enologica più che millenaria, testimoniata dal ritrovamento di diverse cesoie e mestoli risalenti al V A.C. Quando giunsero i Romani videro che i Reti, che allora popolavano queste zone, utilizzavano per conservare il vino botti di legno, mentre loro lo tenevano in anfore d’argilla e otri di cuoio. All’inizio dell’800 il vino altoatesino era amato da poeti e scrittori, e i due vini locali “Potzner” e il “Traminer” furono i primi che presero il nome dalla loro origine geografica, Bolzano e Termeno. Ancora oggi i vini dell’Alto Adige vedono un successo che non accenna a fermarsi, complice la qualità delle uve, il clima continentale,l’adozione di tecnologie e metodi all’avanguardia e la cura di vinificazione dei produttori. L’Alto Adige vanta circa 5300 ettari di vigneti, coltivati da quasi 5000 viticoltori, che si trovano ad un’altitudine compresa tra i 200 e 1000 metri, su terreni molto differenti tra loro, dal ghiaioso al sabbioso, dall’argilloso al calcareo, ma i terreni sassosi di calcare dolomitico, presenti nelle zone meridionali sono presenti solo in Alto Adige. Quasi tutta la regione è coperta dalla denominazione Alto Adige/ Sudtirol che produce più di 500000 ettolitri di vino all’anno. Tutte le denominazioni e i nomi dei vini hanno il doppio nome in Italiano e Tedesco. Il 55% della superficie coltivata è destinata alle uve bianche, dove la tipologia più diffusa è il Pinot Bianco seguito da Riesling, Sauvignon, Pinot Grigio e Traminer aromatico. Vanno ricordati anche il Gewürztraminer, il Sylvaner, il Müller-Thurgau, il Veltliner e il Kerner. Tra i rossi, la scena è dominata dalla Schiava/ Vernatsch, che da un vino delizioso, fresco e piacevole, che raggiunge la sua massima espressione nel Lago di Caldaro e nel Santa Maddalena. Altre uve rosse coltivate, troviamo il corposo Lagrein, nelle vicinanze di Bolzano, l’espressivo Cabernet Sauvignon, il fine Pinot Nero e il fruttato Merlot.