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Produttore Azienda Agricola Aurete

LAZIO

L 'azienda agricola biodinamica Aurete nasce nel 2016 dalla passione di tre amici per il vino artigianale naturale e dalla volontà di portare alla ribalta il territorio di Esperia, dalla grande vocazione vitivinicola. Il comune di Esperia, arroccato sul monte “Cecubo”, a qualche km dal golfo di Gaeta si colloca in una oasi naturalistica, il Parco Naturale dei Monti Aurunci, tra mare e montagna dove si incontrano le correnti fredde del Parco Nazionale d’Abruzzo e quelle più calde del mar Tirreno. La vite qui è stata sempre coltivata, una tradizione millenaria che ha origine in epoca preromana ed è proseguita fino ai giorni nostri. Il territorio nell’antichità faceva parte del Caecubus Ager "Formianum", luogo d’ elezione nella produzione del vino nell’ antica Roma, prediletto da Cicerone il quale vi acquistava vino mentre da Arpino si recava nella villa di Formia e dal poeta Orazio che definì i suoi vigneti “vigne toniche”. La orogenesi è frutto di movimenti tettonici che hanno portato all’ascensione di strati rocciosi risalenti al Cretaceo come testimoniato dalla recente scoperta di orme di Sauropodi e Teropodi nelle vicinanze dei nostri vigneti. I rilievi della zona sono famosi tra escursionisti e speleologi per le numerose grotte, doline e ipogei risultato dei fenomeni carsici caratteristici di questa parte degli Aurunci. L’erosione carsica delle rocce carbonatiche ha determinato la formazione a valle di piccoli rilievi “Monticelli” da cui deriva il nome della frazione nella quale si trova la nostra azienda. I suoli presentano un colore bruno-rossastro derivato dall’arricchimento in ossidi dovuto alla dissoluzione delle rocce superficiali. La florida biodiversità, la brezza del mare che arriva da Minturno e la particolare orografia che ricrea una sorta di anfiteatro naturale contribuiscono a creare condizioni pedoclimatiche perfette per la viticoltura. L’ azienda consta di 4 ettari di vigneti di cui, 1,5 ettari costituiscono il vigneto “Aurete” piantato nel 2018, 2 ettari il vigneto “Via Romana” e mezzo ettaro il vigneto pluricentenario a piede franco “Cariano” risalente al 1840 circa. Valore aggiunto del territorio è la presenza di numerosi vitigni autoctoni (ne sono stati individuati circa 19) tra i quali spiccano il Raspato Nero e la Reale Bianca che abbiamo recuperato mediante una selezione massale da vigneti secolari con l ‘aiuto dell’esperto vivaista Marco Moroni e che a Marzo 2021 sono stati inseriti dall’ Arsial nel registro nazionale e regionale. I primi due anni di vita aziendale li hanno dedicati all’arricchimento dei terreni di natura franco-argillosa e ricchi di minerali ( in particolare ferro e magnesio ) attraverso i principi della biodinamica con la consulenza di Michele Lorenzetti ed i preparati di Carlo Noro. Preparato 500, 501, cumulo biodinamico, sovesci e lavorazioni manuali hanno reso la terra viva e pronta alla piantumazione dei vigneti con le sopracitate varietà autoctone ed il Syrah. Applichiamo le tecniche dell’ agricoltura biodinamica per favorire lo sviluppo della microbiologia del suolo e la formazione dell’humus. Considerano ogni vigneto come un piccolo ecosistema dove deve regnare un equilibrio tra flora e fauna, dove tutto è connesso. La pianta, infatti, attraverso la fotosintesi clorofilliana, rilascia con le radici il nutrimento per la comunità microbica del suolo che a sua volta restituisce il favore in un rapporto osmotico di mutuo arricchimento e scambio. Il nostro slogan “MEMENTO VITAE” ricorda la vita è un monito per ricordare sempre che ciò che arriva nel bicchiere ha una genesi, viene creato con la terra, l’aria ,il sole, l’acqua e la sapienza umana. Anche se può apparire come un paradosso pensiamo che produrre vino artigianale richieda un tecnicismo superiore a quello del vino convenzionale, non si può correggere, artefare, edulcorare o mistificare è una scelta etica e professionale. Fin dalle prime vinificazioni sperimentali è stato evidente che tutto dipende dal lavoro in vigna e dalla salute del suolo perchè per avere ottimi risultati è necessario portare in cantina uve sane che abbiano raggiunto i 4 livelli di maturazione, ricche di azoto, per iniziare quel magico viaggio che è la fermentazione. I loro vini sono specchio dell’annata, degli umori della nostra terra, riflesso della conduzione agronomica e dell’amore per ogni singola pianta che ha una sua individualità e caratteristiche peculiari. Nella vinificazione giocano in sottrazione: “LESS IS MORE!!!”: fermentazioni spontanee, follature, lunghe macerazioni per le uve bianche, batonnage, affinamento in anfora, travasi e nulla più. Nei loro vini ricercano freschezza, frutto, territorialità, bevibilità, appetibilità per l’organismo, identità del terroir. Accompagniamo il vino in divenire. 

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