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Libano

Il Libano ha una storia vitivinicola antichissima, infatti reperti storici confermano la presenza della vite in questa regione già 5000 anni fa, e furono i fenici ad avviare la commercializzazione del vino attorno al 1200 A.C. Il clima è prevalentemente mediterraneo infatti, sulla costa gli inverni sono freschi e piovosi e le estati calde e umide, mentre all’interno a maggiori altitudine, le temperature scendono sotto 0°C con frequenti nevicate mentre le estati sono ventose e secche. La principale zona vinicola,è la Valle della Bekaa, che nell’antichità era il granaio dei romani, e in misura minore a nord di Beirut. Le viti si coltivano in condizioni climatiche favorevoli fino ai 1000 .s.l.m. e di solito vengono allevate ad alberello. Crescono su terreni collinosi di ghiaia in un letto di calcare. I principali vitigni coltivati sono di origine francese come, il Cabernet Sauvignon, il Cinsault, lo Chardonnay, il Syrah e la Grenache, anche se non mancato vitigni locali a bacca bianca, tra cui l’Obaideh e il Merwah. La vinificazione avviene secondo uno standard qualitativo di chiara origine francese con affinamento dei vini in barrique di legno di rovere. Le cantine più famose sono Château Musar, storica cantina fondata da Serge Hochar che continua a produrre vino ininterrottamente da 30 anni nonostante le ripetute guerre, Massaya, Domaine Wardy, Château Kefraya, Château Ksara, che è la più grande e antica del Libano, e Clos Thomas. Il Libano vende 1,93 milioni di bottiglie per un fatturato annuo di 10,88 milioni di euro. I principali mercati sono il Regno Unito, la Francia, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti, il Canada e il Belgio.

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