Orange was the color of her dress 2021 - Domaine Hughes Beguet

Orange was the color of her dress - Domaine Hughes Beguet

Orange was the color of her drees è un orange wine a base di Savagnin proveniente dalla regione francese dello Jura. Prende il nome dalla canzone di Charles Mingus " Orange was the color of her drees". Patrice usa sperimentare nella sua grotta diverse tipologie di vino, e questo non fa eccezione. Vengono utilizzate le uve provenienti da due parcelle: "Champ Fort" (marne bianche e blu) in Mesnay, e "Côte de Feule" in Pupillin (marne rosse e grigie). L’uva fermenta a contatto con le bucce sulle quali rimane per 8 mesi. Affina per 9 mesi in acciaio (75%) e barriques esauste (25%). Dopo l’assemblaggio, resta a contatto con le bucce ancora un paio di settimane prima dell'imbottigliamento. Orange was the color of her drees è di colore giallo tendente all’arancio. Al naso esprime note di frutta a bacca gialla, fiori bianchi, zenzero, buccia d’arancio con note di miele ed erbe aromatiche. In bocca è incantevole, slanciato e sorso fluido, ottima freschezza e con una bevibilità incredibile. Piacevole chiusura finale giocata su toni del dolce/amaro Solo 2000 bottiglie prodotte.

Servizio

Lo degustiamo ad una temperatura intorno ai 10/12°C in calici tulipano. Vino da bersi subito ma lasciato qualche anno in cantina può regaalare grandi emozioni.

Abbinamenti

Orange was the color of her drees  è ottimo con pesci e crostacei cotti, formaggi stagionati, da provare con un rombo allo zafferano.

Cantina: Domaine Hughes Beguet

La cantina Hughes Beguet si trova a Mesnay, un piccolo villaggio adiacente Arbois nel remoto Planches-près-Arbois. Nasce nel 2009, quando Patrice Béguet, enologo, rinunciò alla vita cittadina di Parigi e tornò nelle campagne del Juaìra con sua moglie, Caroline Hughes. Acquistarono 4,5 ettari di vigneto nella denominazione Arbois a oltre 300 metri sul livello del mare, tra cui uno dei pendii più ambiti di Arbois, Les Corvées. Patrice lavora i suoi vigneti in modo biodinamico, e tra le vigne di Savagnin e Ploussard ha seminato fiori selvatici, leguminose e piante di cereali. Così credente di questo stile di vita che il suo vin de paille viene avvolto in paglia biodinamica, e un'antica razza di pecore alpine pascola sulle erbe autoctone tra le viti in inverno. In cantina i vini sono fermentati solo con lieviti indigeni presenti sulle uve, contengono una bassissima dose di solforosa; ma è soprattutto nella “grotta” che Patrice può sperimentare per avere vini tutti unici e individuali, con lunghe macerazioni sulle bucce, fermentazioni fino a sei mesi, e affinamenti tra vasche di acciaio vecchie botti di rovere invecchiato.